La parola “Quaresima” deriva dal latino quadragesima e indica il periodo di quaranta giorni che precede la più grande festa del cristianesimo: la Risurrezione di Gesù Cristo, celebrata nella Domenica di Pasqua.
Il significato del numero quaranta nella Bibbia
La durata della Quaresima è simbolica e si basa sul numero quaranta, che nella Bibbia rappresenta momenti di prova e di rinnovamento:
- Il diluvio durò 40 giorni (Gen 7,17);
- Mosè rimase 40 giorni sul Monte Sinai alla presenza di Dio (Es 24,18);
- Il popolo d’Israele peregrinò nel deserto per 40 anni prima di entrare nella Terra Promessa (Nm 14,33);
- Il profeta Elia camminò per 40 giorni fino al monte di Dio, l’Oreb (1Re 19,8);
- Gesù digiunò per 40 giorni nel deserto prima di iniziare la sua missione pubblica (Mt 4,2);
- Dopo la Risurrezione, Gesù apparve ai suoi discepoli per 40 giorni prima di ascendere al cielo (At 1,3).
Come vivere la Quaresima?
La Quaresima è un tempo di preparazione per la grande solennità della Pasqua, attraverso la conversione del cuore, la preghiera, la penitenza e la carità.
Il Concilio Vaticano II, nella Costituzione Sacrosanctum Concilium (1963), sottolinea due aspetti fondamentali della Quaresima:
- La memoria e la preparazione al Battesimo;
- La necessità della Penitenza, con un’intensificazione della preghiera e dell’ascolto della Parola di Dio.
L’invito alla Penitenza La Quaresima è un tempo privilegiato per riconoscere il peso del peccato e il bisogno di riconciliazione con Dio e con i fratelli. La Chiesa invita alla pratica della penitenza non solo in forma personale, ma anche comunitaria.
Il digiuno e l’astinenza La tradizione della Chiesa stabilisce il digiuno e l’astinenza dalla carne come segni di conversione. In particolare, il digiuno pasquale è raccomandato nel Venerdì Santo e, se possibile, anche nel Sabato Santo, per prepararci con cuore purificato alla gioia della Risurrezione.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica sulla Quaresima
San Giovanni Paolo II, nel 1992, con la pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, richiama il senso della Quaresima come tempo di lotta spirituale, ispirato all’esempio di Cristo:
“La tentazione di Gesù manifesta la maniera propria di essere Messia, in contrasto con quella proposta da Satana. Cristo ha vinto il Tentatore per noi: “Noi non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, poiché egli stesso fu provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato” (Eb 4,15). Ogni anno, nei quaranta giorni della Grande Quaresima, la Chiesa si unisce al mistero di Gesù nel deserto” (CCC, 540).
La storia della Quaresima nella Chiesa
Nel corso della storia, la Chiesa ha strutturato il tempo della Quaresima con una duplice finalità:
- Preparare i catecumeni a ricevere il Battesimo nella notte di Pasqua;
- Favorire la riconciliazione dei peccatori attraverso il sacramento della Penitenza.
Da qui nasce la tradizione del Mercoledì delle Ceneri, giorno in cui tutti i fedeli ricevono le ceneri sul capo come segno di conversione e di umiltà davanti a Dio.
La Quaresima e la carità
La Quaresima è anche un tempo per intensificare la carità e l’attenzione verso chi è nel bisogno. La Chiesa invita i fedeli a praticare opere di misericordia e a condividere con i più poveri ciò che possiedono.
Il significato spirituale della Quaresima nella Liturgia
Le preghiere della Santa Messa in Quaresima ci aiutano a comprendere il senso di questo tempo liturgico. Un esempio significativo è il Prefazio I della Quaresima, che recita:
“Voi concedete ai cristiani di prepararsi con gioia, ogni anno, alla festa di Pasqua, perché, nella preghiera e nella carità operosa, attingano ai misteri della salvezza e siano colmati della grazia della figliolanza divina”.
Conclusione
La Quaresima è un tempo prezioso per crescere nella fede, riscoprire la bellezza della preghiera, accogliere il perdono di Dio e impegnarsi nella carità. È un cammino di conversione che ci prepara a celebrare con cuore rinnovato la gioia della Pasqua, il centro della nostra vita cristiana.
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