Prima Predica di Quaresima 2025

Pasolini: il battesimo è uscire da sé, convertirsi e restare nella realtà

All’inizio di questo anno giubilare, siamo stati invitati a guardare Cristo come l’àncora sicura e salda in cui la nostra speranza non si confonde, ma «ci esorta a camminare senza perdere di vista la grandezza della meta alla quale siamo chiamati, il Cielo» (Spes non confundit, 25). È un’immagine piena di speranza quella che il santo Padre ha consegnato alla Chiesa, ricordandoci che mediante il battesimo siamo ancoràti in Cristo che ha introdotto la nostra umanità nel santuario del cielo, di fronte al Padre (cf. Ebrei 6,19), dove egli è sempre vivo per intercedere a nostro favore (cf. Ebrei 7,25).

Sebbene questa prospettiva sia molto rassicurante, siamo consapevoli che per poter rimanere intimamente uniti a Lui, non solo a parole, ma nei fatti e nella verità, dobbiamo accogliere il dinamismo della conversione al Vangelo e lasciare che lo Spirito Santo ridefinisca i contorni e i confini della nostra umanità. Questo radicamento in Cristo, in cui avviene l’abbandono docile ai movimenti dello Spirito, è un processo dall’esito tutt’altro che scontato. Nel Nuovo Testamento troviamo numerosi richiami a non smarrire questa capacità di rimanere saldi nell’unica speranza del Vangelo.

MEDITAZIONE DELLA CASA PONTIFICIA

https://www.vaticannews.va/it/meditazioni-della-casa-pontificia/meditazioni/2025/quaresima/imparare-a-ricevere.html

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